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Giovani al centro: un successo l’evento in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni. Ecco il resoconto

Un vero successo l’evento “Giovani al centro. Dalla fragilità alla ripartenza”, andato in scena questa mattina al Teatro Chebello di Cairo Montenotte. Una platea di oltre 300 persone, di cui più di 250 ragazzi delle scuole del territorio, e un parterre di relatori di primissimo piano per affrontare il tema del disagio giovanile e riflettere insieme su possibili soluzioni concrete e tempestive a un problema che deve essere una priorità dell’intera comunità.

Dopo i saluti del sindaco di Cairo Montenotte, Paolo Lambertini, che ha ricordato come è fondamentale lavorare insieme per dare spazi e opportunità ai giovani, è stato il presidente della Fondazione De Mari CR Savona, Luciano Pasquale, ad aprire ufficialmente i lavori della mattinata. “I giovani non sono un’emergenza, ma la vera risorsa su cui investire” ha dichiarato Pasquale, spiegando perché la Fondazione, in occasione della 13° Giornata Europea delle Fondazioni, ha scelto di approfondire il progetto “Nuovi Spazi di Socialità“, interamente dedicato al disagio giovanile e alla promozione del benessere sociale e psicologico dei più giovani: “Il tema di quest’anno, ‘Germogliazioni. Giovani: primavera di comunità’, ci ha dato l’occasione di ritrovarci qui oggi a riflettere non solo su come affrontare il problema, ma soprattutto sui passi da compiere per mettere in campo azioni di prevenzione, partendo prima di tutto dall’ascolto“.

Il primo contributo è stato il toccante documentario “Non sono emergenza“, realizzato all’interno dell’omonima campagna promossa da Con i Bambini e per l’occasione commentato dalla regista, Arianna Massimi: 7 ragazz* che con le loro storie hanno raccontato con disarmante onestà la propria vita segnata dalla sofferenza, ma anche dalla speranza verso il futuro, la consapevolezza di sé e dalla voglia di rinascita.

Un momento emozionante, che ha introdotto il racconto del lavoro sul territorio della Valbormida dello Spazio Giovani Valbormida di Carcare, nato nel 2023 dal progetto Nuovi Spazi di Socialità: qui il dott. Marcello Macario, tra i primi promotori del progetto, e lo psicologo Samuele Dagliano, sono entrati nel merito raccontando i primi due anni di attività e i grandi risultati ottenuti: 154 utenti presi in carico dallo staff multidisciplinare a disposizione nello spazio, con il 55% di accesso spontaneo (ovvero senza intermediazioni da parte di scuola, servizi sanitari o servizi sociali). Un lavoro quotidiano che sta facendo la differenza e che funziona grazie all’importante lavoro di rete tra tutti gli attori del territorio.

Anche nel panel istituzionale sono emersi diversi spunti per capire come affrontare il tema e trovare risposte tempestive e dirette: dalle azioni previste da ASL2 Savonese, partner principale del progetto, raccontate dal dott. Roberto Carrozzino, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, al ruolo delle amministrazioni locali, espresse dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carcare, Simone Ziglioli, passando per l’esperienza degli sportelli psicologici nelle scuole nati grazie al bando della Fondazione “La scuola ti ascolta”, approfondite da Chiara Scaccabarozzi e il racconto di altre esperienze sul territorio, come quella di LINK, progetto dell’APS A Cielo Aperto di Finale Ligure, rappresentato dalla psicologa Cinzia Aicardi. Due poi i contributi legati al mondo scolastico: quello del presidente di Valbormida Formazione, Alberto Isetta e della dirigente scolastico dell’IIS Patetta di Cairo Montenotte, Monica Buscaglia. Entrambi hanno sottolineato come la scuola sia fondamentale per intercettare il bisogno ma anche per affrontarlo in modo diretto e concreto, sempre in stretta partnership con gli altri enti del territorio.

La mattinata si è chiusa con tre testimonianze speciali: guidate da Thomas Patriarca, fondatore del collettivo Human Memories, a raccontare storie di intraprendenza e scommesse vinte sono stati tra giovanissimi savonesi, che con i propri gruppi hanno dato vita ad associazioni che promuovono le arti ma anche la consapevolezza di sé e l’accettazione. Valentina Botta (Sorelle di Corpo), Francesco Zoppi (Fiammiferi) e Chiara Reverdito (Echollective) sono stati di grande ispirazione per la platea, raccontando i propri progetti e come immaginano di far parte del futuro del nostro territorio.