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Servizi per l’infanzia, digital device, trasporti e patrimonio scolastico: tutti i dati del report “Le mappe della povertà educativa in Liguria”

È stato presentato ieri il reportLe mappe della povertà educativa in Liguria”, elaborato dall’Osservatorio Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile. L’iniziativa è promossa da Acri, Fondazione Carispezia, Fondazione Carige, Fondazione De Mari di Savona e Impresa sociale Con i Bambini.

Il report integrale si può scaricare qui.

Il report è stato presentato nel corso di un evento tenutosi presso il Centro Congressi Villa Marigola, nel Comune di Lerici (La Spezia), in cui sono intervenuti Andrea Corradino, presidente della Fondazione Carispezia, Onofrio Contu, segretario generale della Fondazione Carige, Luciano Pasquale, presidente della Fondazione De Mari di Savona, e in videocollegamento Giorgio Righetti, direttore generale di Acri e Luca Giunti, analista di Openpolis. Sono inoltre stati presentati alcuni progetti finanziati dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile sul territorio ligure attraverso le testimonianze di Ciro Picariello della Cooperativa Lindbergh, di Sergio Casali della Comunità di Sant’Egidio Liguria e di Antonella Brandone del Consorzio Sestante. Ha moderato l’incontro la giornalista Paola Scarsi.

 

In Liguria vivono circa 200 mila minori, in base ai dati del censimento permanente rilasciati da Istat. Avere meno di 18 anni in questa fase storica significa attraversare le fasi cruciali dello sviluppo in una situazione molto particolare. La pandemia infatti ha avuto delle pesanti ripercussioni anche per bambine e bambini, ragazzi e ragazze. Per capire se la Liguria fosse preparata ad affrontare le sfide poste dalla pandemia è stata analizzata, attraverso i dati immediatamente precedenti all’inizio dell’emergenza, la situazione sul territorio su alcuni degli aspetti educativi più essenziali in questa fase.

Dall’offerta di asili nido alla raggiungibilità delle scuole, dalla transizione digitale agli edifici vetusti. Su tutti questi aspetti la pandemia non ha giocato un ruolo neutro: ha avuto l’effetto di acuire i divari preesistenti. Come approfondito nel corso del report, la differenza tra comuni interni e costieri, così come tra città maggiori e piccoli centri, è un elemento ricorrente nell’offerta di servizi rivolti ai minori. Differenze che le medie regionali purtroppo non possono restituire in alcun modo. Perciò le analisi, contenute nel report integrale disponibile online, sono state approfondite sia a livello provinciale che comunale, per cercare di avere un quadro il più possibile completo di quanto incide la povertà educativa nella regione, nella fase che stiamo vivendo.

FOCUS – Provincia di Savona

In termini di offerta di asilo nido e servizi per la prima infanzia, nelle province della Liguria sono in media 32,2 i posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni, un dato migliore rispetto alla media nazionale (26,9%) e che si avvicina alla soglia europea dei 33 posti ogni 100 minori. Guardando alla provincia di Savona, il tasso di offerta di servizi per la prima infanzia è del 31%, quindi sopra la soglia nazionale ma sotto quella regionale. In questo, come in altri ambiti, incide molto il divario tra comuni litoranei e quelli interni.

In merito alla tematica servizi e infrastrutture al tempo del Covid, il report analizza i dati relativi a: digitale, edifici scolastici, trasporti. Relativamente alle connessioni internet su rete fissa la Liguria presentava, prima della crisi, dati tendenzialmente superiori alla media nazionale. Nel 2019, il 49% delle famiglie nelle province liguri risultava infatti potenzialmente raggiunto dalla banda larga ultraveloce (contro una media italiana del 36,8%). Con il 37% delle famiglie raggiunte dalla banda larga, la provincia di Savona è in linea con la media italiana. Un dato che assume ancora più valore se lo si mette in relazione con la distribuzione dei residenti sul territorio: la provincia di Savona è, tra le altre province liguri, quella con un tasso più alto di residenti in comuni considerati montani (22%), zone dove potrebbe essere più difficile realizzare le infrastrutture adeguate per la connessione veloce. In base ai dati messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, relativi al 2018, sappiamo che in Liguria gli edifici vetusti sono circa il 37,5% del totale. Una quota che pone questa regione ben al di sopra della media nazionale pari al 17,8%. La provincia di Savona risulta comunque la più virtuosa, affermandosi come la provincia con il patrimonio di edilizia scolastica più recente della Regione. In 28 comuni sui 69 totali della provincia non ci sono edifici vetusti. Tra i comuni più virtuosi sicuramente il capoluogo di provincia, Savona, ma anche Cairo Montenotte e Alassio, che non hanno edifici vetusti. Ultimo indicatore quello dei trasporti legati alla scuola: dei 40.160 edifici scolastici presenti in Italia nel 2018, 34.531 risultano raggiungibili con almeno un mezzo di trasporto pubblico (urbano, interurbano, ferroviario). Una percentuale alta, pari all’86% delle scuole, che nel caso della Liguria sale al 96,7%, dato quindi nettamente superiore rispetto alla media nazionale, che si conferma tale in tutte e quattro le province: in questo caso, Savona si attesta al 96,9%.

È importante declinare il tema della povertà educativa minorile nei diversi territori perché le problematiche possono essere non sempre di facile comprensione – ha dichiarato Luciano Pasquale, Presidente della Fondazione De Mari – In provincia di Savona la povertà educativa spesso è strettamente correlata con la decentralizzazione geografica, con molte aree a rischio dispersione: al di fuori del percorso scolastico è davvero difficile intercettare il disagio giovanile perché i nostri ragazzi sono pochi numericamente, vivono lontani gli uni dagli altri e mancano luoghi di aggregazione sociale. In un territorio così disaggregante come quello del savonese, diventa importante supportare tutti quei presidi che raggiungono anche le zone più difficili, come quelle dell’entroterra, garantendo accessibilità, inclusione e sostegno. Al fianco del fondamentale lavoro del Fondo per il contrasto della povertà educativa, come fondazione promuoviamo bandi complementari, come quello a favore del sostegno psicologico nelle scuole, che ha l’obiettivo primario di promuovere una comunità educante sempre più aperta, plurale e inclusiva per tutti”.

Tra le testimonianze ascoltate durante l’evento anche quella di due progetti portati avanti dal Consorzio Il Sestante di Savona, ente nato dall’incontro di alcune cooperative sociali della provincia di Savona con lo scopo di avvicinare percorsi precedenti differenti ma accomunati da una forte attenzione al territorio, all’innovazione e alle politiche di welfare mix. Nello specifico, la presidente del consorzio, Antonella Brandone, ha presentato il progetto “Navigazioni – mappe, strumenti, esperienze con giovani a rischio devianza o autori di reati, famiglie, comunità” e il progetto “Io cresco qui – un territorio che protegge il futuro“. Entrambi sono stati selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.